Sono arrivato ad Abidjan, la città più grande della Costa d'Avorio, alle tre del mattino. Anche a quell'ora, il fermento suscitato dalla Nations Cup africana (AFCON) era evidente. 

Quel giorno, la nazionale di calcio ivoriana aveva battuto la Guinea-Bissau per 2-0 nel nuovo stadio alla periferia della capitale. I bar e i ristoranti dei dintorni erano pieni. Nei precedenti viaggi in Africa occidentale, ho sempre visto la regione come un mare rutilante di rumori, colori e caos. L'arrivo del più importante evento calcistico africano aveva portato l'eccitazione a livelli febbrili.

Un mercato davvero emergente

Come molti paesi dell'Africa occidentale, la Costa d'Avorio ha avuto la sua parte di disordini sociali negli ultimi decenni. Tra questi, una sanguinosa guerra civile che si è conclusa nel 2011. Ora, però, il paese è un baluardo di stabilità in una regione per altri versi turbolenta. Sono scoppiati colpi di Stato nel vicino Mali (2020 e 2021) e nel Burkina Faso (2019). Le propaggini dello Stato Islamico rappresentano una grave minaccia per lo stile di vita civile.

Come mai la Costa d'Avorio ha prosperato e altri paesi no? Da un lato, possiamo attribuire questa prosperità al notevole successo economico del paese. La crescita annua media del 7,2% (vedi Grafico 1) nell'ultimo decennio, la rende l'economia africana in più rapida espansione, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Tuttavia, il benessere economico non può da solo portare la pace in un paese. Quindi, a cosa dobbiamo il merito di tutto ciò? Le mie interazioni con le autorità governative e con la comunità mi hanno fornito alcune indicazioni preziose. 

 

Grafico 1: crescita del PIL, su base annua (var. %)

La Costa d'Avorio è uno dei principali esportatori mondiali di cacao. Negli anni '80, quando la domanda per questa commodity subì una forte impennata, il paese visse un periodo molto florido. Ma poi i prezzi globali ebbero un tracollo, scatenando un conflitto armato tra i proprietari terrieri del sud, generalmente ricchi, e quelli più poveri del nord. Il mercato del cacao rimane caratterizzato dalla volatilità. Secondo le attese, le esportazioni della Costa d'Avorio avrebbero accusato una flessione del 28% circa nel 2023, a causa di un El Niño particolarmente intenso sul finire dell'anno. Certamente, l'aumento del prezzo del cacao ha contribuito a compensare alcune perdite (nessuno di coloro con cui ho parlato, infatti, si aspetta una revisione significativa della posizione fiscale del paese per il 2024). Tuttavia, questo drastico declino della produzione ha accentuato la necessità del governo di diversificare il flusso delle entrate.

In un'ottica di servizio del debito, il timore principale per la Costa d'Avorio non riguarda l'indebitamento complessivo, che ammonta a un modesto 56% del PIL, né l'eventualità di una svalutazione della moneta nazionale, che è ancorata all'euro. Il problema chiave è invece la capacità del paese di sostenere un altro shock, ad esempio un forte rincaro dei generi alimentari e dell'energia, dato il basso rapporto tra gettito fiscale e PIL, che è pari al 12,7%. [1]

Uno shock di questa natura potrebbe spingere il governo a intervenire, reintroducendo ingenti sussidi. L'attuazione di una simile misura potrebbe compromettere lo sforzo del paese di raggiungere l'obiettivo di un deficit di bilancio del 3% entro il 2025, fissato dall'Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale (WAEMU).

Vi sono anche buone notizie. La recente scoperta del giacimento offshore di petrolio e gas Baleine, che potrebbe arrivare a produrre fino a 150.000 barili al giorno nel medio termine, alleggerirà il conto dell'import energetico. Inoltre il continuo sviluppo del settore minerario del paese, a lungo trascurato, sosterrà ulteriormente le partite correnti, infine, c'è la Nations Cup africana che ha temporaneamente stimolato l'attività economica interna.

Mercati obbligazionari in ripresa

Per gli investitori obbligazionari, la Costa d'Avorio rappresenta un caso di investimento potenzialmente interessante. Esiste un chiaro piano di consolidamento fiscale, la crescita economica rimane elevata e il rapporto debito/PIL è basso. Il quadro politico è relativamente stabile e le autorità stanno razionalizzando il sistema di esenzioni fiscali. Questi aspetti vengono ampiamente riconosciuti come positivi, anche dal Partito Democratico della Costa d'Avorio (PDCI), che si trova all'opposizione. Tuttavia, un membro del PDCI con cui ho parlato è stato molto più critico nei confronti del National Development Plan (PDN), fiore all'occhiello dell'attuale governo: a suo avviso, infatti, il governo dà priorità alla spesa per le infrastrutture a discapito di altri programmi, come l'istruzione.

Indubbiamente, il PDN sta dando i suoi frutti. Ho potuto constatare con i miei occhi le straordinarie connessioni interurbane tra Abidjan, nel sud, e Korhogo, nel nord. Questa rete si estende alle zone rurali del paese, compresa una deviazione a Kong, dove ho visitato la moschea di fango più famosa della Costa d'Avorio. Ma è difficile chiudere gli occhi davanti alle carenze che tutto questo crea altrove. Come hanno sottolineato i sostenitori del PDCI, solo il 56,7% dei bambini ha portato a termine l'istruzione primaria, nonostante l'obbligo scolastico. [2]

Aperti al business

Dopo la pandemia, i finanziamenti agevolati hanno fornito un'ancora di salvezza a molti mercati emergenti. La Costa d'Avorio non è stata da meno: dopo aver ricevuto € 3,5 mld dal FMI nel maggio 2023, il paese continua a soddisfare le condizioni del programma di esborso.

È incoraggiante notare che la Costa d'Avorio è stato il primo paese dell'Africa subsahariana (SSA) a tornare sul mercato obbligazionario primario, con un'emissione di eurobond da USD 2,6 mld a gennaio. Prudentemente, il governo ha destinato parte dei fondi alla gestione delle passività e alla razionalizzazione del profilo di ammortamento. Contestualmente, ha riservato circa USD 1,1 mld a progetti legati alla sostenibilità, nell'ambito del quadro di sostenibilità del paese per il 2023. L'emissione di debito non è riuscita a soddisfare la domanda, a conferma della rinnovata fiducia degli investitori nella regione. Il Benin ha seguito a ruota con una prima emissione in dollari. Queste operazioni potrebbero essere il primo passo per ridare vita al mercato più in generale, dopo due anni segnati dall'assenza di emissioni.

Attualmente il rating della Costa d'Avorio è BB, ma i funzionari governativi sperano in un upgrade a investment grade (IG) da parte delle agenzie di rating nei prossimi due anni. Non sorprende che i titoli di Stato di questo paese, i cui spread ricadono ampiamente nella media SSA (vedi Grafico 2), rimangano fra i più ricercati dagli investitori.

Considerazioni finali

A prescindere dal fatto che l'upgrade a IG si concretizzi o meno, in un mondo caratterizzato da notevoli incertezze sul fronte geopolitico ed economico, la Costa d'Avorio incarna una storia tutta africana a più livelli. Ad esempio, nella finale della Nations Cup africana il paese ha battuto la favorita Nigeria contro ogni pronostico. Questo episodio potrebbe segnare l'inizio di una lunga serie di vittorie dentro e fuori dal campo.  

 

Grafico 2: gli spread obbligazionari della Costa d'Avorio rientrano ampiamente nella media SSA 

  1. Fonte: World Bank/Haver Analytics 2023.
  2. Côte d’Ivoire - (teachingattherightlevel.org)